IL NUOVO STANDARD DEL CANE DI SAN BERNARDO

(approvato dalla FCI il 29/10/2003 e in vigore dal 1 aprile 2004)

(traduzione del Dr. Giovanni Morsiani)

Premessa

Il testo completo del NUOVO STANDARD DEL CANE DI SAN BERNARDO, che il Club Italiano San Bernardo (CISB) pubblica qui in anteprima mondiale assoluta, è frutto del lavoro congiunto, durato oltre 5 anni, di tecnici, giudici, presidenti di club ed allevatori di Svizzera, Germania, Italia e Danimarca. In particolare sono da ricordare il Dr. Jean Maurice Paschoud (compianto presidente della Commissione standard FCI), la Sig.ra Christine Rossier (giudice e dirigente dell’SKG svizzero), il Sig. Roland Hans (giudice specialista ed attuale presidente onorario del Club Svizzero), il Prof. Peter Brieskorn (giudice specialista ed attuale presidente del Club Tedesco), il Dr. Antonio Morsiani (compianto giudice specialista e presidente del Club Italiano, sia per il dettaglio cinotecnico che per i disegni), il Dr. Giovanni Morsiani (giudice specialista ed attuale presidente del Club Italiano), l’Ing. Per Bay (giudice specialista e membro del Club Danese), il sig. Rudolf Thomann (attuale presidente del Club Svizzero), il Dr. Martin Koenig (giudice specialista e dirigente del Club Svizzero).
Anni di riunioni in Svizzera, Italia, Germania e Danimarca hanno condotto alla definizione del testo attuale, che rappresenta un buon compromesso fra l’empirico ed obsoleto testo precedente ed un vero standard cinotecnicamente ortodosso, almeno secondo i nostri modelli italiani. Da rilevare come il nuovo standard recepisca la stragrande maggioranza delle istanze italiane riguardanti le principali regioni del tipo in sintonia con i Commenti allo Standard del Dr. Antonio Morsiani, di cui il nuovo Standard utilizza e fa proprio addirittura IL DISEGNO DEL SAN BERNARDO IDEALE (con evidenziate le giuste proporzioni importanti: si vedano a questo proposito i disegni di pag. 83-94-98-107 del libro Il Cane di San Bernardo di A. Morsiani – Edizioni Mursia). Ciò costituisce di fatto UNA STRAORDINARIA VITTORIA PER IL SAMBERNARDISMO ITALIANO, di cui essere oltre modo orgogliosi. Tenendo conto, fra l’altro, che il San Bernardo è cane nazionale svizzero e che all’estero, con le dovute eccezioni soprattutto in Germania e Danimarca, si sono sempre dimostrati un po’ refrattari agli approfondimenti cinognostici legati alla nostra razza. Naturalmente il nuovo standard, che entrerà ufficialmente in vigore a partire dal prossimo 1 APRILE 2004, presenta un testo solo superficialmente scientifico ed ancora piuttosto elementare nel dettaglio cinotecnico. La maggior parte però di misure e rapporti, soprattutto per quanto concerne le proporzioni testa-tronco-arti, risulta finalmente evidenziata, così come le descrizioni dell’occhio, del cranio, del muso, della dentatura, dell’altezza al garrese, ecc. Un ENORME PASSO IN AVANTI in altre parole, che pone il nuovo Standard molto più in sintonia con la realtà morfo-funzionale della razza, anche in relazione alla sintesi storica di oltre 100 anni di allevamento a cui il testo fa chiaro riferimento. Di particolare rilievo il recupero descrittivo delle giuste proporzioni tronco-arti, che sanciscono come ideale quel “cane da lavoro abbellito ma funzionale” più volte descritto ed anche allevato qui in Italia. Questo standard FCI sarà un ottimo strumento di studio e lavoro per allevatori e giudici e darà certamente buoni frutti sin dal prossimo futuro, proponendosi fin da subito, come l’UNICO VERO STANDARD DEL SAN BERNARDO, certamente in grado di soppiantare gli altri due (inglese ed americano), da molti anni non più in linea con corretta morfologia e funzione della razza ed alla base di una pericolosa involuzione morfologica ed anche caratteriale in molti soggetti allevati in quei paesi che li adottano ufficialmente o ne seguono le interpretazioni.
Da rilevare come lo Standard del San Bernardo, a partire dalla sua prima stesura (1887), abbia subito in realtà poche modifiche ed aggiornamenti. Abbastanza rilevanti quelli del 1935 (in piena Golden Era), meno significativi quelli più recenti e vicini a noi del 1981 e del 1993. In pratica finchè la grande tradizione di allevamento svizzero-tedesca e poi italiana, di ispirazione storica perché strettamente legata alla più volte citata Golden Era del San Bernardo, ha potuto reggere le sorti della razza mantenendola nel solco di una corretta selezione morfo-genetica con un occhio di riguardo per la funzionalità, le interpretazioni del tipo si sono conservate molto omogenee fra loro in tutta l’Europa continentale ed anche negli USA. A partire dall’inizio degli anni Settanta il solco fra le diverse versioni si è accentuato, mentre la spinta genetica dei grandi prototipi del passato, con l’eccezione dell’Italia ed in parte della Germania, iniziava ad attenuarsi. Era indispensabile quindi che lo Standard, rivisto secondo i canoni della moderna Cinognostica applicata allo studio del Cane di San Bernardo attraverso i ben noti Commenti, “prendesse per mano” la razza riconducendola sulla giusta strada.

Dr. Giovanni Morsiani

STANDARD F.C.I. Nr. 61

CANE DI SAN BERNARDO

Origine: Svizzera

Data di pubblicazione delllo Standard originale in vigore: 29 0ttobre 2003

Utilizzazione della razza: cane da scorta, da guardia e da casa

Classificazione F.C.I.:
Gruppo 2 Pinscher, Schnauzer, Molossoidi, Bovari Svizzeri ed altre Razze
Sezione 2.2: Molossi tipo Cane da Montagna Senza prova di lavoro

Breve sintesi storica

Ad un’altezza di m 2469, sul Gran San Bernardo, nel 11. secolo alcuni monaci fondarono un ospizio per passanti e viaggiatori. Dal 17. secolo in poi in quei luoghi erano tenuti grossi cani da montagna sia da guardia sia da protezione. Le prime documentazioni iconografiche sulla presenza dei cani all’Ospizio risalgono al 1695 e quelle scritte sono presenti in un promemoria del 1707. Questi animali presto furono usati come accompagnatori e come cani da salvataggio per viaggiatori dispersi nella neve o nella nebbia. La pubblicazione in varie lingue delle cronache che raccontavano di questi salvataggi e i racconti dei soldati di Napoleone Bonaparte fecero conoscere il San Bernardo, che all’epoca si chiamava “Barry-Hund”, in tutta Europa, facendolo così diventare l’archetipo del cane da salvataggio. I diretti progenitori del Cane di San Bernardo furono gli enormi cani dei contadini che erano molto diffusi in quelle zone. In poche generazioni si stabilizzarono su un tipo ideale che pervenne nella razza odierna. Heinrich Schumacher di Hollingen, vicino a Berna, fu il primo che nel 1867 emise per i suoi cani certificati d’origine. Nel febbraio 1884 fu inaugurato il Libro delle Origini Svizzero “Schweizerischer Hundestammbuch”; la prima iscrizione fu quella del San Bernardo Léon, alla quale seguirono altre 28 registrazioni di San Bernardo. Il 15 marzo 1884 fu fondato a Basilea il Club Svizzero del San Bernardo. In occasione di un congresso, il 2 giugno 1887, il San Bernardo fu ufficialmente riconosciuto come razza svizzera e lo standard di razza fu dichiarato obbligatorio. Il San Bernardo da allora in poi fu dichiarato cane nazionale svizzero.

Caratteristiche generali

Esistono due varietà del Cane di San Bernardo:
Varietà a pelo corto
Varietà a pelo lungo

Entrambe le varietà hanno una considerevole grandezza ed un aspetto generale di straordinaria imponenza; il corpo è armonico, forte e muscoloso, con testa importante ed espressione molto attenta.

Proporzioni importanti

· Proporzione ideale fra l’altezza al garrese e la lunghezza totale del tronco (misurata dall’articolazione della spalla alla tuberosità ischiatica): 9:10
· Proporzioni ideali fra l’altezza al garrese e l’altezza toracica: si veda il disegno del Cane Ideale del Dr. Antonio Morsiani. (Distanza gomito-suolo 50/55% dell’altezza al garrese – Distanza gomito-garrese 50/45% dell’altezza al garrese)
· Lunghezza totale della testa leggermente superiore ad 1/3 dell’altezza al garrese
· Proporzione fra l’altezza del muso (misurato alla sua radice) e la sua lunghezza: quasi 2:1.
· Il muso è leggermente più lungo di 1/3 della lunghezza totale della testa

Comportamento e Carattere

Amichevole; temperamento da tranquillo a vivace, carattere vigile

Testa

Poderosa, imponente e di aspetto regale

Parte superiore

Cranio: forte, largo, visto di profilo e di fronte leggermente convesso; l’attaccatura dell’orecchio forma una linea diritta con la parte superiore della testa, il cranio lateralmente s’inserisce con morbida rotondità nelle sviluppatissime arcate zigomatiche. La fronte scende perpendicolarmente sul muso. Cresta occipitale solo moderatamente marcata. Arcata orbitale fortemente sviluppata. Il solco mediano che parte alla radice della fronte è molto marcato ed attraversando centralmente la parte superiore della testa si perde a poco a poco nell’occipite. La pelle della fronte forma leggerissime rughe che convergono verso il solco frontale. Quando il cane è in attenzione si evidenziano leggermente di più, restando però sempre poco evidenti.

Stop: marcatamente pronunciato.

Regione cranio-facciale

Tartufo: nero, largo ed angoloso con narici ben aperte Muso: uniformemente largo. Canna nasale rettilinea con leggera scanalatura.

Labbra: bordi pigmentati di nero, il labbro superiore molto ben sviluppato, teso e moderatamente sporgente, forma un ampio arco risalendo verso il tartufo: Commessura labiale visibile.

Mascelle/Dentatura: Mascella superiore e mandibola inferiore potenti, larghe e d’uguale lunghezza, dentatura ben sviluppata, regolare e completa con chiusura a forbice, forbice rovesciata o a tenaglia. Normalmente ammesso un leggero prognatismo mandibolare inferiore senza significativa perdita di contatto fra gli incisivi. L’assenza del PM1 (premolare 1) e del M3 è tollerata.

Occhi: di grandezza media, marrone scuro fino al nocciola, moderatamente infossati e con espressione amichevole. E’ desiderabile un disegno della rima palpebrale naturale con piccola piega angolare e congiuntiva moderatamente visibile nella palpebra inferiore e con piccola piega angolare nella palpebra superiore. Orli palpebrali completamente pigmentati.

Orecchie: di grandezza media, con attaccatura alta e larga; muscoli del padiglione auricolare molto sviluppati. Lobi auricolari portati pendenti, di forma triangolare con punta arrotondata; bordo auricolare posteriore leggermente scostato dal cranio, bordo auricolare anteriore aderente alla guancia.

Collo: forte e abbastanza lungo; gola e giogaia moderatamente sviluppate.

Corpo

Nell’insieme: Apparenza generale imponente, armonica, di aspetto statuario e con buona muscolatura.

Garrese: ben evidenziato
Dorso: largo, forte, robusto, il profilo dorso-lombare scorre diritto ed orizzontale fino al lombo.
Groppa: lunga, poco inclinata (15°/25°), s’inserisce armonicamente nell’attaccatura della coda.
Torace: gabbia toracica moderatamente discesa, con archi costali ben cerchiati tuttavia mai a forma di botte e che non devono oltrepassare il gomito.
Profilo inferiore e ventre: moderatamente retratto all’indietro

Coda: attaccatura larga e potente. Coda lunga e pesante, l’ultima vertebra caudale deve arrivare come minimo fino al garretto. In fase di riposo tenuta pendente oppure leggermente rialzata nel suo terzo inferiore; in stato di eccitazione portata più alta.

Arti:

Anteriori:

Nell’insieme: visti dal davanti devono essere dritti e paralleli, in stazione leggermente larghi
Spalla: obliqua, muscolosa e ben aderente
Braccio: più lungo della scapola; angolo scapolo-omerale non troppo ottuso.
Gomito: aderente
Avambraccio: diritto, con ossatura forte e muscolatura asciutta
Metacarpo: visto dal davanti verticale nel prolungarsi dell’avambraccio; visto di lato leggermente obliquo.
Piedi anteriori: larghi, compatti, con dita potenti e fortemente arcuate.

Posteriori

Nell’insieme: muscolosi e moderatamente angolati; visti da dietro gli arti posteriori sono paralleli e non devono stringere
Coscia: di grande potenza, muscolosa e larga
Articolazione del ginocchio: ben angolata, né girata verso l’esterno né verso l’interno.
Gamba: obliqua, piuttosto lunga
Garretti: forti, moderatamente angolati
Metatarsi: visti da dietro dritti e paralleli
Piedi posteriori: larghi, compatti con dita forti e molto incurvate speroni tollerati soltanto se non ostacolano il movimento.

Apparato locomotore

Armonico, con movimento ampio ed allungato e con buona spinta del posteriore; in movimento la linea dorso-lombare deve rimanere ferma e stabile. Sia i piedi anteriori che i posteriori vengono portati in linea retta.

Manto

Caratteristiche del pelo:

Varietà a pelo corto: manto di copertura folto, liscio, aderente e sostenuto al tatto. Abbondante sottopelo. Cosce leggermente pantalonate, coda con pelo molto folto.

Varietà a pelo lungo: di media lunghezza, manto di copertura dritto con ricco sottopelo. Sulla regione cranio-facciale e sulle orecchie il pelo è corto; sul bacino e sulla groppa spesso leggermente ondulato; arti anteriori frangiati; cosce fortemente pantalonate, coda con pelo lungo a forma di pennacchio.

Colori del mantello:
Colore di base bianco con pezzature rosso-bruno più o meno grandi (cani a macchie o pezzati), fino al colore rosso-bruno esteso su tutta la schiena ed anche sui fianchi (cani a sella completa) e fino al mantello di colore rosso-bruno frastagliato (o marmorizzato) con venature bianche sulla sella. Queste distribuzioni del colore sul manto hanno tutte uguale valore. Il rosso-bruno con tigrature è ammesso, il bruno-giallastro è tollerato. L’abbrunitura più scura della testa è desiderata. Leggere tracce di nero sul corpo tollerate.
Marcature bianche obbligatorie: petto, piedi, punta della coda, canna nasale, banda frontale e banda nucale.
Marcature desiderate: collare bianco e maschera scura simmetrica. Altezza al garrese

Minimo assoluto:

Maschi 70 cm. Massimo: 90 cm.
Femmine 65 cm. Massimo: 80 cm.

I soggetti che oltrepassano il massimo sono sempre valutati positivamente purchè mostrino un insieme armonico ed un corretto apparato locomotore.

Difetti

Ogni deviazione dai punti sopra indicati è da considerarsi doifetto. la valutazione viene fatta in base al grado di gravità del difetto e tenendo conto fino a che punto è compromettente.
· Scarsa impronta del sesso
· Insieme generale non armonico
· Arti troppo corti in rapporto all’altezza al garrese (cane basso sugli arti)
· Rughe eccessive sulla testa e sul collo
· Muso troppo lungo o troppo corto (rispetto alle misure obbligatorie)
· Labbra eccessivamente ricadenti oltre la mandibola
· Mancanza di denti (esclusi PM1 e M3), denti piccoli (particolarmente gli incisivi)
· Prognatismo visibile
· Occhi chiari
· Rima palpebrale con espressione difettosa
· Rima palpebrale con espressione difettosa
· Lordosi, cifosi
· Groppa sopraelevata o troppo avvallata
· Coda portata arrotolata sulla schiena
· Mancanza delle marcature richieste
· Arti anteriori storti o troppo girati in fuori (mancini)
· Arti posteriori troppo dritti, a botte o vaccini
· Apparato locomotore difettoso
· Pelo crespo
· Mancanza o insufficienza di pigmentazione al tartufo, intorno al naso, sulle labbra e sulle palpebre
· Colori di base scorretti, p.es. macchie o moschettature rosso/marrone nel bianco.

Difetti che escludono dal giudizio

· Debolezza caratteriale (eccessiva timidezza), aggressività
· Enognatismo, prognatismo deformante
· Occhi blu o gazzuoli
· Ektropion, entropion
· Mantello completamente bianco o completamente rosso/marrone (mancanza colore di base)
· Mantello di colori diversi
· Non raggiungimento del minimo di taglia

I cani che mostrano anormalità fisiche o disturbi psichici e del comportamento devono essere squalificati.

N.B I maschi devono presentare due testicoli normali, ben sviluppati e discesi nello scroto.

Questo standard modificato è in vigore da aprile 2004